428: Shibuya Scramble

Developer/Publishers:
  • Chunsoft/Spike Chunsoft, SEGA (🇯🇵);
  • Spike Chunsoft (🇺🇸/🇪🇺)
Data di uscita
  • Settembre2018 (🇺🇸/🇪🇺)
  • Dicembre 2008 (🇯🇵)
Piattaforma
  • Wii, PS3, PSP, iOS/Android, PS4, PC (🇯🇵)
  • PS4, PC (🇺🇸/🇪🇺)
Recensione in breve:

428: Shibuya Scramble è una VN “famigerata” per aver preso il massimo di voti su Famitsu. Unisce la follia di Chunsoft e Type-Moon per far vivere al giocatore un giorno di ordinaria follia. Tra cospirazioni, rapimenti e personaggi sciroccati. Ma questa VN è davvero meritevole dei vari porting che ha subito per 10 anni, fino a giungere da noi su PS4 e PC?


Il motivo per cui mi ritrovo a parlare di questo gioco adesso è un po’ particolare.

Tanto per cominciare, in questa recensione abbrevierò il nome in “428”.


Quando fu annunciato mi ricordo che ero interessata e lo misi in wishlist. Il perché mi interessasse si è perso nelle pieghe del tempo.

Poteva essere per via dello sviluppatore.

Oppure perché c’è di mezzo Type-Moon.

O perché è collegato all’anime Canaan (che è compreso nel gioco, in un certo senso).

L’unica cosa che posso confermare con certezza è di averlo messo in wishlist su Steam il 22 gennaio 2020.

E prima di tale data, sono abbastanza sicura di averlo messo sulla PS4.

Poi mi è completamente passato di mente.


Lato Stream, come tanti, ho una wishlist infinita e apparentemente questo gioco non viene messo in saldo dal 2021 (il che vuol dire “nessun reminder da anni”).

Lato PS4, la wishlist è stata cancellata con l’avvento della PS5.

Per cui, per anni, mi sono dimenticata dell’esistenza di questo gioco.

Poi ho fatto la follia di passare al Playstation Plus Extra, che da accesso a un catalogo di giochi e 428 era uno questi.

Ironicamente, è semi impossibile da trovare nel catalogo perché non è presente in nessuna categoria.


Si tratta di una Visual Novel della Spike Chunsoft, sviluppatore con cui ho un rapporto di odio-amore dai tempi della PSP, se non prima.

Essendo giapponese la storia è una follia continua, tra personaggi sciroccati, colpi di “scena” e finali deliranti.

Non fatevi ingannare da trailer o dal fatto che ci sono degli attori in carne e ossa: non è un film interattivo.

Si tratta di una classicissima VN fatta di immagini statiche, qualche minima “animazione”, rarissime cutscene e praticamente 0 doppiaggio.

Non c’è da stupirsene, da noi è uscita nel 2018, ma si tratta di una VN nata dieci anni prima per Wii.

Ciò spiega l’aria retrò dei telefonini, dei mezzi informatici mostrati durante il gioco, e dei temi trattati.


Negli anni il gioco è stato portato su varie console, ma solo in Giappone, ma secondo me non ha molto senso di esistere su PS4.

Premessa: in generale non gioco VN su PS4.

Se c’è l’opzione, opto per la versione portable (PSP, PSV oppure mobile) perché avere una cosa così statica spalmata sulla tv mi sembra uno spreco.

Se lo chiedete a me, tra quelle a disposizione, la piattaforma migliore in cui giocare 428 è la PSP.

In ogni caso, da noi 428 è uscito 10 anni dopo e su piattaforme con una certa potenza di calcolo, per cui in questa recensione criticherò comunque alcuni aspetti grafici e di gameplay.

Non lo scuserò solo perché in realtà è una VN vecchia, ecc… ma ho comunque cercato di essere “gentile”.


Datazione al carbonio (?)

Come già accennato in realtà il gioco sarebbe ambientato a inizio del secolo.

Non è molto chiaro sulla questione, per cui giocarlo adesso crea una certa scollatura.

Un po’ come andare al cinema a vedere un film “nuovo” e in realtà il regista ha riproposto un film che aveva girato negli anni 90.


La storia si apre nel più classico dei modi: una ragazza è stata rapita e i rapitori pretendono che a consegnare il riscatto sia la sorella, presso la statua di Hachiko.

La storia poi declina in follia pura: complotti, virus letali, americani, spie dell’est asiatico e tanto altro.

Alla gente che si lamenta di Rian Johnson e della sua tendenza a “subverting expectations”… in Giappone quella è la norma.

Giocandolo oscillavo perennemente tra il “piacevolmente stupita” e il “perché sto perdendo il mio tempo dietro a questa cosa?”.


Meccaniche & Grafica

È una VN, quello che fai è leggere e ogni tanto fare qualche scelta.

Come già accennato, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di leggere su immagini/foto statiche con testo sovraimpresso.

Nel 90% dei casi si tratta di immagini live-action/reali e con attori in carne ed ossa.

Solo una route è “disegnata”, o per essere più precisi è una versione VN dell’anime Canaan. Non mi ha fatto piacere vederla: è pigro e stona col resto del gioco.


Lo sviluppatore ha cercato di fare una VN che si discostasse dalla media… e come al solito l’implementazione lascia un po’ a desiderare.

Il gioco è diviso in slot orari, che fungono in pratica da capitoli.

Se tutti i personaggi arrivano alla fine dell’ora, si sblocca la successiva e così via.

Consideratelo una sorta di 24 (la serie tv) in salsa VN.

Il giocatore leggerà le vicende di ogni personaggio minuto per minuto, ognuna in parallelo ma con punti d’incontro.

Le scelte influiscono solo sullo svolgimento dell’ora.

Il che vuol dire che gran parte delle scelte non sono canoniche (perché portano a bad end e quindi non ti fanno andare avanti) o solo ininfluenti, e servono giusto a dare qualche info a corollario.

La storia è solo una. Tutti i personaggi arriveranno al “capitolo finale” in una certa condizione.


Alcune scelte sono palesemente inutili: scegli di fare A, il personaggio sta per fare l’azione A, ma qualcuno o qualcosa nella scena la fa comunque concludere come se fosse B.

Cose tipo: “dirò che è la mia ragazza!”… ma parla prima lei e nega.


Ogni tanto ci sono dei blocchi, chiamati “Keep Out”, che si sbloccano trovando il corrispettivo “Jump” nella storia di un altro personaggio.

Questa meccanica è meno utilizzata di quanto mi aspettassi, e peggio di quanto credessi.

In teoria la sua funzione sarebbe quella di mettere in relazione i vari personaggi.

Per esempio: un giornalista non può recensire un evento, se un altro personaggio, incaricato di portare la merce da vendere, non arriva con suddetta merce.

Talvolta però sono idiozie.

Uno dei primi Jump è un personaggio che sospira e… sblocca un’altra route perché c’è qualcuno che sospira anche lì.

Non è personaggio A che influisce, o entra in scena, nella storia del personaggio B.

Almeno varia un po’ il gameplay: non devi solo preoccuparti di fare le giuste scelte, devi anche saltare da un personaggio all’altro per risolvere direttamente, o indirettamente, i problemi degli altri.


428 non ha un vero skip.

È possibile scorrere il testo già letto coi tasti direzionali, ma se non si passa dagli opportuni checkpoint non si sbloccano le nuove linee di testo.

I checkpoint sono abbastanza azzeccati, ma dovrete comunque rileggere a una velocità “umana” le scene per assicurarvi di non rompere qualcosa.

Il che rende la caccia ai bad end (per il platino) uno strazio e, generalmente, rende il gioco più lungo di quanto in realtà non sia.

Ma anche se non siete dei completionis perdere alcune ore della vostra vita e trovare la scelta che vi sta bloccando dal proseguire.

Inoltre, durante la lettura del contenuto “bonus” non è possibile aprire il flow chart e, in alcuni casi, nemmeno il menù.


Le scene sono abbastanza facili da recuperare e il gioco ti tiene per mano coi suggerimenti.

Restare bloccati è virtualmente impossibile, ma un bad end potrebbe rovinarvi l’intero flow chart e riportarvi indietro in tutte le route.

Più si va avanti, più la combinazione di giuste scelte nelle varie route si fa complicata.

Talvolta, anche se arrivate a un checkpoint, se cambiate al volo passando dal flowchart le route hanno un comportamento “anomalo”.

Ammetto che non è facile tener conto di tutte le possibili combinazioni di variabili, ma si tratta di un gioco su cui stanno mettendo le mani da 10+ anni.

Non dovrebbe capitare, dovrebbe essere a prova di tutto a questo punto!


Lato grafico è, scusatemi il termine, un mezzo disastro.

I menù sono bruttarelli, funzionali ma graficamente scialbi.

Le “immagini di sfondo” sono spesso sgranate o proprio bruttine.

In alcuni casi, se sono particolarmente luminose, compare un blocco nero per fare in modo che la scritta (che è bianca col bordo nero) sia di facile lettura.

Spesso i personaggi non sono ritagliati bene e si vedono bordi frastagliati o con frammenti di bianco.

E tutto questo senza che scleri sulla route di Cannan, che è fatta con screenshoot dell’anime.

Sono abbastanza sicura che abbiano effettivamente girato a Shibuya, perché nelle scene di folla ci sono persone con facce troppo perplesse per essere comparse pagate e non pedoni di passaggio.

Sommati tutti insieme, il gioco dà l’idea di essere quasi un progetto scolastico.

Ok, siamo nel 2023 (e non nel 2008), ma temo che un gruppo di ragazzi volenteroso riuscirebbe a fare uno short film con inquadrature e qualità generale migliore.


La storia

So che non è un gioco adatto a tutti, per cui una parte di me vorrebbe raccontarvi tutta la storia qui, così da non doverlo giocare.

Ma un’altra parte di me sa anche che è un gioco che potrebbe giocare anche una nonnina.

Alla fine ho deciso di fare una recensione “abbastanza” spoiler-free.

La storia non è così contorta e complicata da risultare criptica anche se lo giocate per qualche giorno, lo mettete via, e lo riprendete mesi/anni dopo.


Nella prima ora/capitolo, che funge da tutorial e demo (credo), hai accesso a solo due personaggi.

E, apparentemente, il gioco si conclude lasciandoti l’accesso ai medesimi due personaggi (poi diventa palese che ci sono dei “personaggi nascosti“)

I protagonisti principali sono 5:

  • Shinya Kano, un giovane detective in erba
  • Achi Endo, un (ex?) teppista dal cuore d’oro
  • Minoru Minorikawa, un giornalista un po’ sopra le righe
  • Kenji Osawa, un ricercatore al limite della sociopatia
  • Tama, una ragazza ingabbiata in un costume da gatto

Ad accompagnarli nelle follie orarie ci sarà anche uno stuolo davvero impressionante di comprimari.


La storia parla di un rapimento, una valigetta e di una missione di polizia che va gambe all’aria.

Alla conclusione della prima ora, nulla fa sospettare che non siate in una normalissima puntata di un poliziesco.

Poi la seconda ora vi ricorda che è un poliziesco giapponese, per cui il delirio è dietro l’angolo.

Dal nulla spunta una cospirazione a base di virus mortali e altre assurdità.

Ho fatto Kenji Osawa, padre della ragazza rapita e ricercatore capo di una farmaceutica, come ultimo della seconda ora, ed è lì che spunta fuori la cosa.

Andando avanti si capirà che c’è una cospirazione internazionale che vuole usare la ricerca di Osawa per fare soldi e/o attentati terroristici.


Per una serie di sfortunati eventi tutti i personaggi sono coinvolti gli uni con gli altri e ho apprezzato che in alcune scene fosse possibile vedere gli altri protagonisti sullo sfondo.

O che questi comparissero solo in determinati casi, o in determinate scene.

Per esempio: c’è una scena con Kano distratto dal telefono e nella sua “foto” non si vede ma Achi e Hitomi (la sorella che doveva consegnare i soldi) sono lì dietro.


Disgraziatamente, il gioco non è così intelligente come crede.

Ammetto che il cambio di tematiche alla fine della seconda ora mi ha presa in contropiede (e ancora non era spuntata Canaan, per cui non avevo fatto il collegamento con l’anime).

Ma la grande rivelazione che Tama era Maria, la ragazza rapita, era abbastanza palese…

Ho un personaggio con l’amnesia il cui viso non viene mostrato di proposito. È una ragazza che, al pari di Hitomi, viene continuamente descritta come “carina”… chi sarà mai?

Il più delle volte andavo avanti per riconfermare le mie teorie, più che per capire cosa stesse succedendo.


Il fatto positivo è che gran parte dei “Keep Out” e dei finali “orari” ti lasciano con una certa dose di suspense o domande.

Ci sono informazioni spolverate un po’ ovunque, compresi in bad end e scelte opinabili, per cui non è quasi mai un totale spreco di tempo tornare indietro per vedere un bad end saltato.


La quasi totale mancanza di un doppiaggio e il generale livello patetico del comparto audio non rende benissimo alcune scene.

A livello di musiche ho identificato le solite ripetute fino alla nausea. I suoni, per quanto talvolta esagerati, sono alquanto stock e standard.

Da un certo punto in poi ho iniziato a giocarlo senza audio, perché stavo facendo due cose insieme. E non ho avuto problemi, questo vi fa capire quanto sia “superfluo” l’audio di 428.


Tirando le somme

Non ho amato, ma nemmeno odiato, 428.

Se vi piacciono le visual novel, la cultura giapponese, e avete molto tempo libero il mio consiglio è di provarlo.

Qualche sorriso ve lo strapperà per forza, viste le assurdità di alcuni personaggi/scene.

C’è la demo, ma come dicevo si ferma nella fase ancora “normale” della storia. Nel primo capitolo non incontrate nessuno uno dei personaggi più assurdi presenti in questo gioco.


50€ è un prezzo delirante per questo gioco.

Si tratta di un gioco vecchio, si vede, si sente e si sperimenta giocandolo.


Come dicevo è nel catalogo giochi della PS4, col PS+ Extra.

Si tratta di un servizio abbastanza nuovo, che non funziona benissimo (si incastra di continuo e non c’è un modo rapido di svogliare la lista).

Non so nemmeno se i giochi sono a rotazione e se sì, quanto. Essendo un gioco minore credo che resterà, fosse anche solo perché si sono dimenticati che c’è 😜


Concludo commentando che, in perfetto stile giapponese, la cantante citata continuamente nella storia è una vera cantante.

Non ho ben capito se è ancora in attività o meno.

La sua pagina wiki inglese esiste, il che vuol dire che un minimo famosa lo è stata, ma si ferma al 2012.

Guardando quella giapponese ho scovato poche informazioni in più, e anche quella non sembra essere particolarmente aggiornata.

Considerando che la carriera non contiene molto post 2018, e che nel 2020 si è sposata, credo che sia in attività “in name only”.

E se detto questo, qualcuno sperava che mi impelagassi a parlare degli attori presenti in 428… nope *fugge*


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