Una volta tanto sarò sintentica, chi l’avrebbe mai detto?

Per una serie di casualità, ho sottoscritto questa mystery box di snack giapponesi a fine del 2020.

Per una serie di ancora più sfortunati eventi, mi sono ritrovata incastrata con loro praticamente fino a giugno 2021…

In quel periodo non ero più su Instagram, per cui non ho molte foto per questo articolo.

Inizialmente la mia esperienza è stata positiva, poi…


TokyoTreat vs Bokksu

Bokksu non è stata la mia prima esperienza con questo genere di cose, anni prima (per la laurea) mi era stato regalato un anno di un’altra mystery box di snack giapponesi: TokyoTreat.

Avevo trovato il TokyoTreat ok, soprattutto mi avevano stupito positivamente i Kit Kat limited edition e le bibite.

Ma anche se ci ho pensato, non ho rinnovato l’abbonamento perché era dannatamente costoso.

C’è anche da considerare che ero abbastanza fortunata, “vicino” casa avevo accesso ad almeno due negozi multi-etnici ben forniti per quanto riguarda cibo e snack asiatici (comprese cose meno “mainstream” come l’Indonesia).

Per cui l’idea di una scatola di snack misteriosi per me aveva meno attrattiva, rispetto a qualcuno che non ha minimamente accesso a snack “improbabili”.

Fortunatamente, Booksu e TokyoTreat hanno “temi” differenti.

TokyoTreat puntava molto su prodotti commerciali, tendenzialmente cercando di raccogliere prodotti limited stagionali (tipo la ramune natalizia, il Kit Kat di Halloween, ecc…).

In pratica era una selezione alla “se entro nel konbini e svaligio gli snack del mese“.

Invece Bokksu tende a essere più “artigianale”, ovvero snack che magari non troveresti al centro commerciale, ma solo nei negozietti locali.

Grazie a questo non ho incontrato snack che fossero in entrambi i servizi (che io ricordi).

Entrambi, comunque, tendono a riproporre alcuni snack più e più volte, sia esattamente lo stesso identico snack che variazioni (TokyoTreat aveva sempre un umaibo, tendenzialmente di gusto differente).

Non accuso la cosa, anche se si spacciano per “piccole realtà”, “persone vere che curano le scatole”, ecc… in realtà sono ovviamente magazzini associati con alcuni marchi per cui tendono ad avere chili e chili del medesimo snack che quindi viene riproposto più volte.

Questo è anche un motivo per cui non me la sentirei di prendere, o consigliare, sottoscrizioni annuali o comunque di svariati mesi.

Perché poi ti irriti per i doppioni, e/o si accumulano gli avanzi, ecc…


Periodo “luna di miele”

A causa del lockdown il tempo libero “abbondava” ed essendomi trasferita i sopracitati negozi multi-etnici erano diventati un miraggio, così decisi di ritentare una sottoscrizione.

Avevo fatto un abbonamento per 3 mesi, quindi 3 scatole, il che vuol dire aver speso la non invidiabile cifra di circa 150€.

Per assurdo… non riesco a trovare quanto esattamente ho speso, perché in nessuna mail è scritto in maniera chiara.


Quei tre mesi mi sono trovata abbastanza bene.

Meno problemi con le consegne rispetto al TokyoTreat (che a volte era arrivato con le scatole distrutte e/o in mega ritardo).

Ciò poteva essere dovuto al fatto che ero passata da un appartamento a Firenze a una casetta nella campagna lombarda (e quasi tutto atterra nell’aereoporto qui dietro, a differenza di Peretola~)

Snack decisamente differenti e ogni scatola veniva con del tè particolare, con tanto di spiegazione (e io sono vagamente tè dipendente).

Devo anche dire che il packaging era più curato e resistente, rispetto a quelle di TokyoTreat, anche se ho notato che la qualità è calata nei mesi.

Le prime scatole erano più spesse e con la chiusura magnetica (la prima con tanto di “fieno” sul fondo), poi sono diventate scatole di cartone piegate.

Tutto sommato ero pronta a fargli una buona recensione, perché era stata un’esperienza piacevole.

Poi… un giorno… mentre ero lontana da casa… praticamente senza internet… mi vedo arrivare una mail che mi diceva che la scatola era stata spedita.

Lì per lì avevo visto la cosa in positivo, pensando che la prima scatola (che è una sorta di scatola speciale di introduzione al servizio e “casulmente” la più curata) in realtà fosse un bonus e quella che avevano spedito era la “terza scatola” del mio abbonamento.

Nope, mi avevano automaticamente rinnovato l’abbonamento per altri 3 mesi e si erano presi 150€ senza manco avvisare prima.

Non nego che leggendo attentamente si parlava di rinnovo automatico, ma non era una cosa particolarmente in evidenza (guarda caso) e resta comunque una bastardaggine.

Nel mio caso erano 3 mesi, per cui erano “solo” 150€, ma l’abbonamento annuale sono quasi 500€!! Immaginati vederti sparire da un giorno all’altro tutti quei soldi dal conto…

Palesemente non sottolineano la cosa del rinnovo automatico nelle comunicazioni, e nessuno li scusa per non aver almeno mandato una mail di avviso “ehi, ti stiamo per rinnovarti l’abbonamento”.

Lo hanno fatto palesemente per prendere soldi extra, e la cosa non mi è piaciuta per nulla.

E ripeto: è un peccato, perché la box non è male, ma restano degli infami~


Grazie, ma anche no

Il rinnovo a tradimento è il motivo per cui ho aspettato tanto a scrivere questa recensione.

Dopo i tre mesi non preventivati ho preferito aspettare per essere certa che non capitasse di nuovo (e questa volta avevo disattivato manualmente l’abbonamento).

In alcune review online si parlava di “errori” che casualmente riattivavano l’abbonamento, e non ero l’unica a esser rimasta fragata col rinnovo automatico sottobanco.

Che dire, Bokksu sarebbe anche una buona scatola di snack giapponesi.

Soprattutto in questo periodo in cui si riesce a trovare di tutto su Amazon, essere una scatola più “artigianale-like” è un fattore positivo.

Però non me la sento di consigliarla, perché la trasparenza non è il loro forte.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *