Frostpunk [review]

Frostpunk

Developer/Publisher: 11 bit studios

Piattaforma/e:

  • Aprile 2018 (PC)
  • Ottobre 2019 (Console – PS4, XBOX One)

Recensione in breve:

Frostpunk è una via di mezzo tra un survival e un gestionale.

Ambientato in una distopica Inghilterra steampunk, affetta da un grande gelo.

Il giocatore dovrà fare tutto ciò che è in suo potere per mantenere in vita la sua gente.

Nonostante la premessa, e le teoriche scelte morali, il gioco è abbastanza limitato e breve. Il perché sia adorato da pubblico e critica… mi sfugge 🤣.

Perché recensire Frostpunk nel 2021?

Non c’è un vero motivo.

Mi hanno regalato il gioco (in versione base, per cui non tratterò in maniera estensiva i DLC).

Oltre a questo, non sono andata troppo nel dettaglio riguardo i trascorsi di questo gioco, perché lo conoscevo di “fama”.


L’ho giocato usando Nvidia GeForce Now che, per chi non lo sapesse, è un servizio di cloud gaming.

Per farla semplice: il gioco non era installato sul mio pc e non stava girando su questa macchina, anche perché è un povero portatile con qualche anno sulle spalle.

Girava su una bestia di macchina in qualche sala server europea, che poi inviava il segnale video al mio.

La mia rete è generalmente capace di reggere lo stress, ma non è molto stabile.

(Soprattutto quando siamo tanti in casa, anche perché i cavi nei muri sono probabilmente più vecchi di me).

Per questo motivo le screenshoot a corollario di questa recensione non sono mie.

Non avrebbe avuto molto senso perché quello che vedevo io non era lo stato in cui stava effettivamente girando il gioco.


Cos’è Frostpunk?

Si tratta di un gestionale con un’ambientazione vagamente steampunk e decisamente molto distopica.

Nel suo piccolo, è stato un successo.

Buone vendite. Ottime recensioni, sia da parte della critica che dai giocatori.


In una sorta Inghilterra di 19° secolo colpita da una improvvisa glaciazione, il giocatore vestirà i panni del Capitano di una carovana di sopravvissuti alla ricerca di un generatore funzionante che permetta loro di sopravvivere.

Sostanzialmente il compito del giocatore è di costruire una città autosufficiente, capace di resistere a improvvise ondate di freddo… tendenzialmente destinata a diventare una realtà governata da un dittatore più o meno matto.

Non mi dilungo troppo oltre, perché la mia opinione su Frostpunk è legata a doppio filo con la sua ambientazione.

Non vorrei finire con lo scrivere tutta la recensione in un solo unico incoerente rant.


Lo sviluppatore

Frostpunk è stato sviluppato da 11 Bit Studios, sviluppatore e publisher polacco.

Ultimamente più publisher che sviluppatore, visto che Frostpunk (2018) è stato il loro ultimo gioco sviluppato.

Non sono di certo tra i miei preferiti, ma ho apprezzato ciò che hanno fatto negli anni.

Ho gli Anomaly (la loro prima serie), ma sinceramente non mi ricordo nemmeno se li ho giocati tutti.

Ho dei piacevoli ricordi di This War of Mine, e potrebbe capitare che in futuro vediate una recensione su questo gioco (perché l’ho ricomprato di recente per pc, ai tempi lo giocai sulla Play).

Come Frostpunk, anche This War of Mine tratta di persone che sopravvivono al gelo in una situazione non proprio idilliaca.

E recentemente ho acquistato Child of Morta, che 11 Bit distribuisce (anche se la mia edizione è la Signature).

Probabilmente anche questo sarà soggetto di una futura recensione.

Tutto questo per dire che non ho dei bias verso lo sviluppatore, o se ce li ho al massimo sono in positivo.


“Breve” analisi del soggetto

Ho già scritto un preambolo abbastanza lungo, per cui taglierò corto per tutti quelli che non hanno voglia di leggere una paginata di rant 😜.

Frostpunk mi ha fatto schifo.

Mi ha deluso immensamente e mentre leggevo le svariate recensioni che tessevano le lodi per l’ambientazione mi sono cadute le palle che non ho 😒.

Se vi basta questa come recensione, potete chiudere la pagina qui, o andare direttamente al “Tirando le somme”.

Per tutti gli altri impavidi (?) buona continuazione della lettura~

Cercherò di andare per gradi, iniziando descrivendo come funziona il gioco, e successivamente vi racconterò più o meno come è stata la mia esperienza.


Comparto audio & grafico

Avendolo giocato in streaming la qualità del video era altalenante.

Non è stato un gran problema con Frostpunk, visto che è un gestionale, per il cui il ritmo di gioco è lento e riflessivo.

Ergo, se per un attimo perdevo nitidezza nell’immagine bastava che mettessi in pausa e aspettassi un attimo.

Oppure andavo avanti senza problemi, perché comunque la UI è chiara e grande.

L’unica critica che ho su questo punto è che le scritte erano un po’ piccole, e lo stavo pure giocando a risoluzione inferiore a quella del monitor.

Non mi sconvolgo quando magari faccio partire qualcosa di inizio secolo, magari nata 4:3, e i menù sono un po’ strani… ma in questo caso parliamo di un gioco del 2018!


Tenendo conto del mio “svantaggio” di giocarlo in streaming, e considerando che sono una che tende a provarle tutte in un videogame, il fatto che l’abbia “finito” in 23h va preso con le pinze.

Molto probabilmente la media degli altri giocatori è inferiore.

Almeno la grafica è carina e funzionale.

Visti da vicino i modelli non sono particolarmente dettagliati, ma solitamente guardi la tua città dall’alto e, soprattutto la notte, fa il suo effetto.

Il timelapse alla fine, soprattutto della tua prima città, ha un suo perché ed è bello vedere come si sia evoluta sotto la tua guida.

Ho però il sospetto che il timelapse sia il motivo per cui, successivamente, hanno patchato via la possibilità di continuare la città dopo la fine della campagna (sì, dopo il lancio han tolto contenuto 🤣).

A livello di programmazione vedo i potenziali pericoli di avere una partita che dura 100 turni più del preventivato.

Se è stato davvero quello il motivo, nulla li vietava di far girare il timelapse e poi ridare il controllo al giocatore.

Sempre che il timelapse non utilizzi la mappa e quindi la resetti tutto in cambio di 1 minuti di video “figoso”.


L’audio è generalmente ok.

Ho visto che tanti si sono lamentati della colonna sonora un po’ deprimente (vista l’ambientazione che vi aspettate?), ma tutto sommato non mi è dispiaciuta.

Niente di memorabile, ma faceva il suo lavoro.

Ho apprezzato il fatto che gli annunci che scandiscono la giornata variano a seconda del livello di fanatismo che hai raggiunto, ma sono poche linee che (soprattutto in modalità Endless) stancano alla svelta.


Il “cast”

Frostpunk non ha dei veri e propri dei personaggi.

Il protagonista è solo un nome, il “Capitano” (e nelle fasi finali cose come “il nostro grande leader“).

Non ha nemmeno un modello associato che magari puoi personalizzare.

I cittadini sono macchiette con nomi random.

Salvo un paio di rarissimi casi, non ci sono personaggi con un nome vero e proprio.

E comunque quei personaggi hanno solitamente un ruolo marginale all’interno della campagna.

Per esempio il capo dei Lord ha un nome e viene presentato come una minaccia.

Ma in realtà il suo apporto alla storia si riduce a due scelte con al massimo un possibile bad end.

Salvarlo, o farlo massacrare dalla folla, non ha particolari influssi sulla storia, anche perché compare alla fine della campagna.


Meccaniche, strutture & risorse

Non è possibile customizzare nulla; né le persone e men che meno gli edifici, che sono pure pochissimi.

Forse mi aspettavo troppo da gioco.

Magari le recensioni ultra-stellate mi hanno fatto pensare troppo in grande… ma Frostpunk è un po’ misero.

Tanto per cominciare, anche se li chiamano “libri delle leggi” sono skill tree (la funzionalità è molto simile) e ne hai solo 3 a tua disposizione (nel gioco base).

E in realtà anche se sono 3, in realtà a livello di gameplay sono due.


Adattamento

Adattamento è quello con cui inizi (e in alcune campagne è l’unico a tua disposizione).

Contiene il minimo indispensabile per sopravvivere.

In questo skill tree ci sono cose come obbligare i bambini a lavorare, allungare il cibo, sviluppare le strutture mediche, costringere a fare turni di lavoro extra, ecc…

Da una parte sembra voler provocare il giocatore, e voler moralizzare un po’, ma ben presto ti accorgi che alcune opzioni non hanno senso.

La minestra crea malcontento, ma si può evitare con un semplice upgrade al pub (non so se questo sia più “UK like” o “polski like”).

La segatura fa star male la gente e la spedisce in ospedale.

Nessuno sceglierebbe di rischiare la morte dei suoi cittadini invece di un malus su una barra che comunque, 9 volte su 10, riduci con un click.

In un certo senso, lo stesso capita coi bambini.

In alcune campagne, o modalità, non c’è scelta: devi farli lavorare perché ti serve manodopera.

Una volta trovato il giusto equilibrio, spesso e volentieri, non impieghi più i bambini e ti ritrovi con 300 lavoratori disoccupati.

Il gioco ti costringe a creare il primo collegio, e anche se non può contenere gran parte dei bambini questo fatto non crea particolari malus o eventi.

I bambini del collegio possono dare una mano negli ospedali o in officina… diventando in pratica un boost non ben definito.


Gli altri due skill tree si escludono a vicenda.

Ordine o Fede?

Ordine è per metter su una dittatura militare, con prigioni, polizia, propaganda, ecc…

Fede è per mettere su una città votata al fanatismo.

Sulla carta sono due cose diverse, con abilità diverse, ma in pratica sono la solita broda.

Nessuna delle due è moralmente più “buona” dell’altra e, sinceramente, Fede mi è parsa un po’ patetica.

Non mentirò, quando ho finito la prima partita ero divertita dal fatto che la mia città fosse caduta in una dittatura.

Ho apprezzato che il gioco mi avesse permesso di fare una cosa simile, però andando avanti ho capito che quello era l’unico risultato possibile.

Fede o Ordine, non cambiava nulla.
Il destino della città è di diventare una realtà distopica in ogni caso.

La cosa potrebbe essere ignorata, se scegliere A o B permettesse di giocare in maniera completamente diversa, o avere accesso a edifici uber-potenti…. ma così non è.

Fede e Ordine sono virtualmente la stessa cosa, focalizzata leggermente su una statistica rispetto a un’altra.

Per di più, nella mia prima partita da dittatrice pazza, ho pure ricevuto un trofeo da buona samaritana perché ho accettato e curato ogni profugo che arrivava in città.

Non dico che dovrebbe esserci una limitazione che ti blocca se provi a fare una cosa del genere.

Dico solo che se vendi il tuo gioco come un amletico dilemma morale e alla fine, qualsiasi cosa tu faccia, il Capitano è un pazzo con sacerdoti/guardie violente è solo un’illusione di scelta.


Le materie prime

L’economia del gioco si basa sulle persone e principalmente su 4 tipi di risorse:

  • il carbone, la più importante di tutte visto che è ciò che alimenta il generatore;
  • il legno, la seconda più importante visto che può essere convertito in carbone, e serve per costruire praticamente ogni cosa;
  • l’acciaio, che serve per costruire le strutture di livello superiore, ed è anche molto importante nella ricerca;
  • le scorte alimentari, che vengono raccolte come “cibo crudo” e poi lavorate prima di essere effettivamente mangiate dalla popolazione.

Poi, nelle fase finali (sulla base di alcune scelte), hai accesso anche a:

  • protesi, che rendono nuovamente abili i lavoratori menomati;
  • cadaveri, che possono essere usati per gli organi o come fertilizzante;

Oltre a questo ci sono anche i nuclei di vapore, necessari per costruire le strutture migliori e gli automi (che a differenza delle persone lavorano 24h e non si lamentano del freddo).

Il problema dei nuclei è che sono stati il primo tasto dolente che ho notato: non sono craftabili, li devi trovare a giro.

I nuclei sono un numero finito di oggetti che non puoi sostituire in nessun modo.


Il gioco si fregia, in teoria, di metterti davanti a delle scelte morali pesanti… ma non ti fa nemmeno mangiare le persone (non pensate troppo male di me 😜).

Non c’è nemmeno un pulsante per uccidere l’eventuale manodopera in eccesso.

L’unico modo per togliere di mezzo cittadini è usando il triage (che è random), o con rari eventi che ti permettono di esiliare delle persone.

In un gioco in un mondo distopico, soggetto a un dittatore matto, in cui mancano risorse e si muore di freddo… non puoi uccidere una “persona” specifica di proposito.


Le strutture

Il fulcro di ogni buon gestionale è avere una variegata scelta di strutture, in modo che si adatti al playstyle di ogni giocatore.

Devi fare A, poi B e poi C, altrimenti perdi (manco fosse un punta e clicka).

Sulla carta le possibili strutture di Frostpunk non stanno sulle dita di due mani, ma in pratica è come se lo fossero.

Ci sono le solite strutture per recuperare o generare le risorse di base.

Ma anche lì c’è una illogica disparità, come se lo sviluppatore avesse aggiunto cose a caso senza pensarci bene prima.

Ci sono mille modi di fare il carbone: scavando, andando in miniera, bruciando alberi (e quasi tutti questi metodi hanno struttura di livello superiore e/o upgrade).

E poi c’è un solo modo per fare l’acciaio; come se si fossero dimenticati della sua esistenza.

Peccato che in un mondo in cui si muore di freddo, è illogico aspettarsi che tizi muniti di balestra riescano tutti i giorni a trovare abbastanza animali per sfamare un’intera città.

Inoltre, entrambe le strutture non sono utilizzabili durante le tempeste, anche se a rigor di logica se la gente non muore congelata in casa si suppone che tu sia anche capace di tenere al caldo anche una serra.

Alla fine dei conti, non c’è molta scelta in fatto di strutture e molte hanno la medesima funzionalità finale di altre.


Esplorazione

In Frostpunk è possibile creare avamposti e mandare fuori città degli esploratori.

La meccanica non è particolarmente ben pensata:

  • gli esploratori possono vagare per giorni senza rischiare di morire.
    Possono morire solo in caso di determinati eventi.
  • gli avamposti sono solo un punto sulla mappa con una carovana che fa avanti e indietro con le scorte, senza aspettarsi nulla in cambio e ben disposta ad aspettare per giorni sulla porta se i magazzini sono pieni.

Nonostante questo, l’esplorazione non è tra le più grandi delusioni del gioco.

Si tratta di scenette quasi visual novel, orribilmente ripetitive in modalità endless, ma comunque fanno il loro dovere.


Ambientazione

Ogni volta che mi è caduto l’occhio su una recensione che lodava l’ambientazione di questo gioco… una parte di me è morta 😂.

Non è un gdr, non è una visual novel, è un gestionale per cui nessuno si aspetta una cosa alla Trono di Spade, ma se questo è ciò che viene considerato “bello” di questi tempi siamo caduti davvero in basso.

Una delle prime cose che viene mostrata è una sorta di corazzata/treno a vapore gigante che mi ha fatto pensare subito a Mortal Engines.

Non ho controllato se il film è uscito prima del gioco, ma di certo il libro lo è stato (e Hideyuki Kikuchi descriveva cose simili già negli anni 80).

In ogni caso, la corazzata è praticamente la prima cosa che vedi e non ha alcuno scopo a livello di gameplay (salvo in una campagna).


Il gioco è suddiviso in varie campagne.

Però solo una è davvero quella principale, le altre sono più che altro variazioni sul tema.

Ogni campagna ha un suo obiettivo finale e un numero massimo di giorni.

Si sposta da una carovana di persone in cerca della salvezza, a un manipolo di scienziati, a dei lord contro dei ribelli, ecc…

Non viene mai data una vera e propria spiegazione sul perché sia arrivato il gelo, o cosa determina le ondate di ghiaccio.

Ci sono alcuni cenni riguardo a meteo, fuliggine, ecc… ma nulla di veramente concreto.

I vari “Capitani” delle varie campagne non hanno un nome o un’eredità.

Una grande occasione sprecata, soprattutto nel caso di Winterhome.

Si tratta di una città che muore, ed è la sua morte a mandare in crisi la città della campagna principale.

Sarebbe stato bello se il “sindaco” di Winterhome fosse stato un personaggio con una storia e fosse legato, in qualche modo, a qualcuno nella città della campagna principale.

Se i cittadini sono nessuno, e il protagonista è nessuno, c’è qualcuno degno di essere ricordato nell’universo di Frustpunk? No.

Nessun personaggio degno di essere ricordato, e nessuna motivazione tangibile per il gelo (l’elemento chiave dell’ambientazione).

Non hanno nemmeno mai spiegato perché ci sono dei ragni-automi giganti (salvo l’ovvio “è steampunkiano!”)


Frostpunk ha una ambientazione generica non particolarmente originale.

Il fulcro della storia è gente che deve sopravvivere in un mondo ghiacciato usando tecnologia pseudo-fantascientifica da classico steampunk.

Non nego il suo appeal iniziale, ma (come tutto in questo gioco) dopo un po’ ti accorgi che non c’è nulla sotto la superficie.

Un gioco carino e accattivante, unicamente a livello superficiale. Sia nelle meccaniche che nella tanto osannata ambientazione.


Come è stata la mia esperienza

E per completato intendo:

  • fatte tutte le possibili campagne (del gioco base);
  • fatto almeno una partita endless fino alla “fine”;
  • avere una dignitosa quantità di trofei.

La prima partita è stata alquanto innocua… e breve.

Ho commesso una stupidaggine, ho calcolato che non sarebbe stato fattibile rimediare per cui ho lasciato che mi cacciassero.

Nella seconda partita ho completato la campagna principale senza problemi; e mi sono anche divertita.

Mi aveva preso inizialmente, e mentre la mia città degenerava nella dittatura ho iniziato a chiedermi chissà quanti stili di gioco ci potevano essere.

Il finale mi aveva un po’ delusa.

Non so quanto sia stato culo, quanto abilità, o quanto pessima programmazione, ma sono sopravvissuta alla tormenta finale per un cavillo.

Il malcontento era al massimo e avevo due giorni per risollevare il morale; la tormenta finiva tra un giorno.

Ero già lì che mi facevo tutti i miei conticini per capire come reggere dopo il passaggio della tormenta.

Poi è passata e il gioco è finito.

Ci sono rimasta male, sia perché mi ero fatta tutta una strategia (inutile) in testa, sia perché il gioco finiva così.

Non c’era alcun chiaro obiettivo o raggiungimento.

Per questo subito dopo ho fatto la modalità endless, sulla solita mappa.


Modalità infinita/endless

A quanto ho letto dalle review/discussioni su Steam inizialmente potevi continuare la partita una volta conclusa la storia.

Non so se hanno bloccato questa opzione per problemi/bug, o per rendere sensato avere una modalità endless.

L’esplorazione, che tutto sommato mi era piaciuta nella campagna, nella modalità endless è una noia.

Ci sono solo tot location sulla mappa, e in modalità endless sono generate automaticamente dopo ogni tempesta, per cui dopo una ventina di turni li hai già visti tutti.

Inoltre, in modalità endless, le esplorazioni non hanno storielle secondarie associate.

L’aver giocato la endless come seconda cosa, mi ha fatto capire che avevo già visto tutto ciò che il gioco aveva da offrire.

Un gioco da 30€ e in nemmeno 10 ore avevo visto la stragrande maggioranza dei suoi contenuti.

Ammetto che avevo quasi pensato di fermarmi lì.


Le altre campagne

Le arche

La campagna dell’arca l’ho iniziata perché a quel punto ero tristemente a caccia di trofei (il gioco mi aveva già stancato).

Per un attimo avevo quasi avvertito in una ventata fresca, visto che “wow, una nuova meccanica! Tenere in vita le serre“.

Ben presto è diventato evidente che le serre erano solo delle case sovradimensionate, le meccaniche erano le medesime.

La campagna limita anche i lavoratori a tua disposizione, visto che hai solo un gruppo assai ristretto di specialisti.

C’è anche una sotto trama riguardante la città vicina.

Chiedevano quantità mostruose di risorse, e ho (inutilmente) penato 7 camicie per riuscire a completare tutti i loro obiettivi e i miei.


I rifugiati

L’inizio sembrava interessante ed è anche l’unica campagna, almeno da quanto ricordi, ad avere personaggi degni di un nome.

Inizia raccontando che un gruppo di poveracci ha rubato le navi per arrivare al generatore prima dei ricchi a cui era assegnato.

Ben presto è diventato evidente che l’unico interesse della narrazione era dire “abbasso i ricchi”.

Non ho capito quale fosse lo scopo degli sviluppatori.

Suppongo volessero che il giocatore simpatizzasse per la marmaglia di poveracci… ma sono assassini, ladri e gente favorevole a lasciare i lord fuori a morire di freddo, nonostante arrivino alla città palesemente più morti che vivi.

Lo scopo di questa campagna è darti una quantità mostruosa di abitanti, e farti gestire un caso di sovrappopolazione, ma non si sono nemmeno degnati di aggiungere una “legge” per stipare più persone in una casa.

Anche tutta la sotto trama della lotta di classe trova il tempo che trova, giusto un paio di patetici eventi senza vere e proprie ripercussioni sulla storia.


La caduta di Winterhome

L’ultima campagna è quella Winterhome e, se non erro, è l’unica altra campagna ad avere un video come intro.

Ho rizzato le antenne perché era uno spunto interessante per una storia.

Winterhome è collegata direttamente alla campagna principale, e non mi aspettavo che avrebbero fatto una campagna votata al fallimento.

Disgraziatamente la motivazione per cui Winterhome cade è un po’ patetica, considerando l’importanza che la città ha nella campagna principale.

Costava tanto darti accesso solo a un manipolo di persone, nessuna opzione gestionale, e il tuo primo compito era sfasciare edifici?

Così il giocatore poteva anche impratichirsi con la struttura della città e distruggere in maniera mirata.

Invece di trovarsi con una città distrutta e in una situazione che pare la partita lasciata a metà da qualcun altro.


I DLC

Come detto all’inizio: non ho i dlc, mi hanno regalato il gioco base e tanto mi è bastato.

Non intendo comprarli e hanno un prezzo folle, se i contenuti sono davvero quelli che mi è parso di capire leggendo le recensioni.

Inoltre, sempre a quanto mi è parso di capire, inizialmente lo sviluppatore aveva promesso che tutti i futuri update sarebbero stati gratis (CD Project Red style?) e poi si sono rimangiati la parola.

“La caduta di Winterholme” a quanto pare è stato l’unico dlc gratuito, anche se non è veramente un dlc (essendo compreso nel gioco).

Mentre la modalità endless è stata introdotta con una patch, però siamo gentili e diciamo che prima di chieder soldi hanno rilasciato due “dlc gratuiti” come “promesso”.


The Rifts è stato il primo DLC a pagamento, criticato da tutti perché in pratica introduce solo una nuova struttura (inutile nelle altre mappe) e una mappa.

Il tutto per l’adorabile prezzo di 5€.

Dopo è arrivato “l’ultimo autunno” che è una sorta di prequel pre-Inghilterra ghiacciata, col protagonista che veste i panni di uno dei costruttori di generatori.

Questo sembrerebbe interessante: nuova ambientazione, finalmente nuovi skill tree, nuove strutture, ecc… ma 17€, più della metà del gioco stesso, no grazie.

L’ultimo è stato “Al limite“, che è una sorta di sequel della campagna principale, e tratta di un gruppo di rifugiati che non hanno nemmeno un generatore.

Ha meno contenuti del precedente, quindi sono stati così caritatevoli da chiedere solo 13€.

Questo quando già il gioco base ha l’invidiabile valore di quasi 3€/h.

O 1€/h se si considera fare “quasi” tutto e non fermarsi solo alla campagna principale.

E dimenticavo: il gioco te lo sbatte continuamente in faccia che ci sono contenuti bloccati dietro a un pay wall. Che classe!


Tirando le somme

Probabilmente mi aspettavo troppo a causa di tutte le lodi che questo gioco ha ricevuto.

Forse quando lo sviluppo è cominciato doveva diventare meglio di quello che è stato il risultato finale.

Mai avrei pensato di dirlo, ma mi sono divertita di più con Fade to Silence (un gioco a tema sopravvivenza tra i ghiacci uscito più o meno nel solito periodo) e Fade è un ammasso di bug 😂.

Fade non è nemmeno degno di avere una scheda decente sulla wikipedia, fate un po’ voi.

Fade almeno aveva una storia, meccaniche più varie e una durata più dignitosa per il prezzo a cui era venduto.

Non consiglio di acquistare Frostpunk per più di 10€, e in ogni caso sappiate che vi terrà veramente occupati forse per un paio di pomeriggi.

Una parte di me ha il terrore di riprendere in mano This War of Mine, e notare che come Frostpunk tutte le scelte sono fake e nulla di quello che fai influisce veramente sul risultato 😅.